GIOVANNI 1
Mediteremo ora il Vangelo di San Giovanni.
1 – IL VANGELO SPIRITUALE
San Giovanni non ripete quanto è stato scritto nei vangeli sinottici che lo precedono. Molto probabilmente, il vangelo proviene dalla penna di Giovanni l’apostolo oppure dei suoi discepoli.
Dicendo che questo vangelo è ”spirituale” non
si nega che l’autore sia un testimone oculare, il cui racconto ha un
valore storico, ma l’espressione insiste sul fatto che questo discepolo
ha voluto mettere in rilievo il significato profondo della vita di
Gesù, attraverso la meditazione di ”segni” appositamente scelti.
L’ultima Cena eucaristica non è raccontata, mentre il discorso sul pane
di vita(Gv 6) è proprio del quarto vangelo.
Gv 1,35-52: il racconto del primo incontro di Gesù con i discepoli manifesta appunto la precisione della testimonianza diretta.
Alcune linee direttrici
– Gesù pone fine alle istituzioni ebraiche: la
pasqua, il sabato, la legge. Egli ormai è la luce del mondo, il vero
pastore, ecc.
– La ricchezza del messaggio di Gesù e le caratteristiche del
quarto vangelo si desumono bene dalla lettera-prefazione della 1 Gv.
– Giovanni coglie il significato della vita e del messaggio di
Gesù, ed è un significato valido per la nostra vita spirituale. Fin qui
abbiamo capito meglio i fondamenti della nostra vita cristiana grazie
alla meditazione dei vangeli sinottici. Ora ne vediamo la forza
impegnativa che si manifesta per mezzo della preghiera personale e ci
porta a una maggiore coerenza di vita.
2 – IL BATTESIMO (Gv 3,1-21)
– L’acqua e lo Spirito. La comunità a cui
parla Giovanni è già ben formata, con una sua liturgia. Quella del
battesimo era molto solenne, con una preparazione accurata (che
ritroviamo attraverso la nostra Quaresima).
L’acqua è simbolo del seno materno e della rigenerazione; l’acqua del battesimo però è fecondata dallo Spirito Santo.
– v. 21: il battesimo è anche illuminazione. Per noi, il Vangelo deve diventare la luce della nostra vita e ne cogliamo il senso grazie all’azione dello Spirito Santo. Come lo Spirito hai ispirato le parole della Scrittura Sacra, così egli agisce nel nostro cuore per renderle vive.
– Carne e spirito: non è l’opposizione tra la materia e la realtà spirituale, ma fra l’uomo che nasce debole, spinto dalle tentazioni del peccato, e l’uomo che ha ricevuto luce e forza dallo Spirito di Dio.
– v. 8: la spontaneità e la libertà dello Spirito.
Rm 8,1-17: il passo di san Paolo mette in rilievo l’opposizione fra la vita nuova e la vita della carne, prima del battesimo.
I pensieri della carne: ”la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi, la superbia delle ricchezze”(1 Gv 2,16).
I pensieri dello Spirito Santo sono contrari alle voglie della
carne. Per Giovanni tutto si riassume nell’amore del prossimo(1 Gv 4,7-11).
L’impegno della nostra vita battesimale consiste nel far prevalere continuamente la vita secondo lo Spirito Santo su quella naturale che, concretamente, ci porta al peccato. L’unico comandamento è quello dell’amore a Dio e al prossimo.
Passi Scritturistici
Gv 1,35-52
35Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». 37E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38Gesù
allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?».
Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». 39Disse
loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel
giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del
pomeriggio.
40Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» 42e
lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu
sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire
Pietro)».
43Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi». 44Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. 45Filippo
incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno
scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di
Nazaret». 46Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi». 47Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». 48Natanaèle
gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo
ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». 49Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». 50Gli
rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico,
credi? Vedrai cose maggiori di queste!». 51Poi gli disse: «In verità,
in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e
scendere sul Figlio dell’uomo».
Gv 3,1-21
1C’era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. 2Egli
andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un
maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se
Dio non è con lui». 3Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il regno di Dio». 4Gli
disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse
entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». 5Gli
rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua
e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 6Quel che è nato dalla
carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. 7Non ti meravigliare se t’ho detto: dovete rinascere dall’alto. 8Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito». 9Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». 10Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose? 11In
verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e
testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra
testimonianza. 12Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? 13Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell’uomo che è disceso dal cielo. 14E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, 15perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
16Dio infatti ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia,
ma abbia la vita eterna. 17Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. 18Chi
crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato
condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di
Dio. 19E il giudizio è questo: la luce è
venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce,
perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.
Rm 8,1-17
1Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. 2Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3Infatti
ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva
impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una
carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha
condannato il peccato nella carne, 4perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito.
5Quelli infatti che vivono secondo
la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono
secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito. 6Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace. 7Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero. 8Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio.
9Voi però non siete sotto il dominio
della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita
in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. 10E se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto a causa del peccato, ma lo spirito è vita a causa della giustificazione. 11E
se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi,
colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri
corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
12Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; 13poiché
se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l’aiuto dello
Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete.
14Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. 15E
voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella
paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del
quale gridiamo: «Abbà, Padre!». 16Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. 17E
se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se
veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla
sua gloria.
1 Gv 2,16
16perché tutto quello che è nel mondo,
la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la
superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo.
1 Gv 4,7-11
7Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. 8Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9In
questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo
unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 10In
questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha
amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i
nostri peccati.
11Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.