GIOVANNI 3
“Io sono la luce del mondo”(Gv 9,5)
Due sono i modi di mettere in rapporto vita e Vangelo:
– o partire dalla nostra vita concreta, dalle sue oscurità,
dalle sue debolezze, dall’ambiente, per illuminarla con la luce del
Vangelo. Ed è questo un cammino indispensabile perché la nostra vita
quotidiana ci pone tanti problemi personali e ambientali.
– o partire dalla luce del Vangelo per giungere a una
trasformazione del nostro modo di vedere le cose, di giudicarle, di
agire. Ed è proprio il cammino della meditazione.
In pratica: il primo cammino lo seguiamo leggendo,
riflettendo o, per le cose più personali, consigliandoci
consigliandosi con qualcuno.
Il secondo richiede uno sforzo perseverante e fiducia perché i suoi frutti non sono immediatamente percepibili.
1 – DIO È LUCE
1 Gv 1,5-7:
la luce non è percepita in se stessa, ma ci permette di vedere le
altre cose. Allo stesso modo, la luce di Dio non è percepita in se
stessa, ma regola il nostro giudizio e la nostra azione.
È luce di santità: è peccato tutto quanto è in contraddizione
con la luce di Dio, la quale non è compresa ma sentita interiormente.
1 Gv 1,5-7: bisogna riconoscere il proprio peccato perché riconoscendolo ci si apre alla luce del Dio santo.
1 Gv 2,3-11: la luce si esprime attraverso l’amore.
Vivere nell’amore di Dio, e cioè scartando tutto ciò che è timore del solo castigo, e agire per amore di Dio. Ogni peccato significa mancanza di amore(1 Gv 4,17-21). La migliore sicurezza di fronte a Dio è amare il prossimo come Gesù ci ha amato (1 Gv 2,6).
Vivere l’amore fraterno, e cioè debellare ogni tentazione di egoismo e di ripiegamento su se stessi.
Esercitare l’amore concreto ci porta alla luce.
2 – CRISTO, LUCE DEL MONDO
Il Vangelo è luce vera della vita.
Gv 1,7-14: quali sono gli aspetti principali dell’opposizione fra lo spirito di Cristo e quello del mondo?
*Egoismo e ricerca di godimento egoistico. Pensiamo a tutto quanto si fa per mettere in rilievo l’erotismo.
*Sentimento di autosufficienza: sia per gli individui che per la
società stessa. L’uomo dimentica che la sua vita proviene da Dio, è
anzi il frutto di un atto continuo di creazione divina.
*Rifiuto di accettare una legge che non sia quella dell’utilità
immediata, mentre la Legge evangelica ci indica le condizioni del vero
amore.
Gv 3,18-21:
il mondo entra in contraddizione con il messaggio della persona di
Cristo. Possiamo dire quindi che il giudizio è già attuato.
Chi rifiuta la salvezza dello Spirito Santo condanna se stesso.
Ci sono vari gradi:
*L’ignoranza: funzione della catechesi.
*L’ostilità che proviene dalla malvagità di chi non opera di bene.
*L’indifferenza, che è la tentazione più insidiosa e la prova più pesante per chi è animato dall’amore di Dio.
Da parte nostra: coerenza di vita testimonianza di fede e di amore
Passi Scritturistici
“Io sono la luce del mondo”(Gv 9,5)
1 Gv 1,5-7
5Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. 6Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. 7Ma
se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione
gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da
ogni peccato.
1 Gv 2,3-11
3Da questo sappiamo d’averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. 4Chi dice: «Lo conosco» e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui; 5ma chi osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo conosciamo di essere in lui. 6Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato.
7Carissimi, non vi scrivo un nuovo
comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto fin da
principio. Il comandamento antico è la parola che avete udito. 8E
tuttavia è un comandamento nuovo quello di cui vi scrivo, il che è
vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e la vera
luce gia risplende. 9Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. 10Chi ama suo fratello, dimora nella luce e non v’è in lui occasione di inciampo. 11Ma
chi odia suo fratello è nelle tenebre, cammina nelle tenebre e non sa
dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.
1 Gv 4,17-21
17Per questo l’amore ha raggiunto in noi
la sua perfezione, perché abbiamo fiducia nel giorno del giudizio;
perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. 18Nell’amore
non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore,
perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto
nell’amore.
19Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. 20Se
uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore.
Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che
non vede. 21Questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche il suo fratello.
1 Gv 2,6
6Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come lui si è comportato.
Gv 1,7-14
7Egli venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
8Egli non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla luce.
9Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
10Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
11Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l’hanno accolto.
12A quanti però l’hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Gv 3,18-21
18Chi crede in lui non è condannato; ma
chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome
dell’unigenito Figlio di Dio. 19E il
giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno
preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. 20Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. 21Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio.