LUMEN CHRISTI A 88

Le nostre disposizioni personali che ci permettono di rispondere all’invito di Cristo nel Vangelo non sono forze puramente naturali, ma frutto in noi dell’azione della grazia di Cristo e della nostra cooperazione: noi ci disponiamo a ricevere la grazia che Dio è sempre pronto a concedere.

2 Tm 2,1-13: la grazia è quella comunicataci dal Cristo risorto; ne è una partecipazione: siamo stati infatti battezzati in Cristo
La grazia produce in noi gli stessi effetti che ha prodotto in Cristo: ciò significa che essa contiene una esigenza di imitazione di Cristo e una forza che ci spinge a riprodurre nella nostra vita il mistero pasquale di Cristo.
Se siamo soldati di Cristo, chiamati a lavorare con lui, non consideriamo le difficoltà e le prove della vita cristiana come incidenti di percorso ma manifestazioni della condizione normale del cristiano.

  • La grazia ci guarisce
    Noi tutti portiamo debolezze e ferite che provengono dal peccato presente in noi e nel mondo.

Rm 6,8-14: la nostra vulnerabilità va risanata: sia con mezzi psicologici, sia, più profondamente, mediante la grazia, la cui forza si attua mediante l’impegno spirituale di preghiera e di azione.
Le manifestazioni della nostra debolezza vanno sopportate con pazienza e con umiltà: pensiamo che siamo strumenti di Cristo il quale agisce attraverso di noi.

  • La grazia ci fortifica

2 Cor 12, 1-10: l’esperienza di Paolo ci insegna:
che la grazia non sopprime tutte le debolezze: sia fisiche, come probabilmente in Paolo, sia spirituali, sia anche morali;
che la condizione par superare la debolezza è la preghiera, cioè affidarsi totalmente al Cristo risorto.
Mediante la preghiera, la nostra azione diventa conforme alla volontà di Dio, anche se non abbiamo coscienza oppure se la nostra coscienza sembra attestare il contrario. Bisogna allora fissare lo sguardo su Cristo ed agire nella sua forza e secondo la luce del Vangelo.

La presenza di debolezze non toglie la possibilità di una crescita spirituale se sappiamo crescere nella pazienza, nell’umiltà e nella fiducia.

Ef 2,17-22: crescere in Cristo
sia con i nostri, sforzi personali;
sia con l’aiuto degli altri: formiamo infatti un solo corpo che vive la grazia di Cristo in connessione gli uni con gli altri.

  • La grazia ci illumina
    La grazia è luce che dilata il cuore alle dimensioni dell’universo e che ci permette di approfondire la nostra vera personalità qual è davanti a Dio Padre.
    Ef 3,14-19: lo Spirito di Cristo ci rafforza nell’uomo interiore, cioè nell’uomo che secondo la grazia è docile alle ispirazioni dello Spirito.
    Tali ispirazioni nascono mediante il contatto con la Parola di Dio che ci fa reagire secondo il disegno eterno del Padre su di noi.

Passi Scritturistici

2 Tm 2,1-13

1Tu dunque, figlio mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù 2e le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni, trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a loro volta anche altri.
3Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. 4Nessuno però, quando presta servizio militare, s’intralcia nelle faccende della vita comune, se vuol piacere a colui che l’ha arruolato. 5Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole. 6L’agricoltore poi che si affatica, dev’essere il primo a cogliere i frutti della terra. 7Cerca di comprendere ciò che voglio dire; il Signore certamente ti darà intelligenza per ogni cosa.
8Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, 9a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! 10Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 11Certa è questa parola:
Se moriamo con lui, vivremo anche con lui;
12se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà;
13se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.

Rm 6,8-14

8Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 9sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10Per quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. 11Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
12Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri; 13non offrite le vostre membra come strumenti di ingiustizia al peccato, ma offrite voi stessi a Dio come vivi tornati dai morti e le vostre membra come strumenti di giustizia per Dio.14Il peccato infatti non dominerà più su di voi poiché non siete più sotto la legge, ma sotto la grazia.

2 Cor 12, 1-10

1Bisogna vantarsi? Ma ciò non conviene! Pur tuttavia verrò alle visioni e alle rivelazioni del Signore. 2Conosco un uomo in Cristo che, quattordici anni fa – se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio – fu rapito fino al terzo cielo. 3E so che quest’uomo – se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio – 4fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunziare. 5Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorché delle mie debolezze. 6Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me.
7Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me.9Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.

Ef 2,17-22

17Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. 18Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.
19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. 21In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.

Ef 3,14-19

14Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, 15dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, 16perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore. 17Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, 18siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, 19e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.