LUMEN CHRISTI B 50
Prima di passare ad un nuovo argomento (l’enciclica Mulieris dignitatem) concludiamo la nostra meditazione sulla Lettera agli Ebrei con la lettura del c. 11 sulla fede.
“La fede è il fondamento delle cose che speriamo e la prova delle cose che non vediamo” (Eb 11,1).
In quanto per noi è realtà personale, la fede richiede sempre uno sforzo per superare tutte le apparenze e scoprire sotto varie forme la presenza attiva di Dio; in quanto e realtà oggettiva, essa ci dà innanzitutto il significato della vita. In tal senso l’ultima enciclica ci permetterà di riflettere sul significato dell’essere donna alla luce della fede.
Tutto il c. 11 tratta soprattutto della fede personale alla ricerca di Dio
Eb 11,3: La creazione. Con grande facilità il nostro sguardo si ferma sulla realtà immediata, visibile e tangibile, la quale si presenta per molti come l’unica realtà. Al di là della materia invece la fede discerne il fondamento stesso, che è invisibile, del mondo materiale. E ciò significa in pratica un certo distacco dell’immediatezza della sensibilità e quindi della sensualità.
Eb 11,8-10: la fede di Abramo.
Come abbiamo già meditato a proposito della Madonna, la fede non è tanto speculazione quanto atteggiamento pratico che si manifesta come obbedienza della fede, compimento della volontà di Dio. Essendo disponibilità a compiere la volontà di Dio, la fede si orienta verso la speranza e comporta un inizio di amore.
Eb 11,11-16: il senso della nostra esistenza terrena va sempre collegato con quello della vita eterna; ciò significa credere alla potenza vivifica di Dio: Dio è Dio della vita; egli la contiene in se stesso e la comunica fino alla vita eterna, nella quale tutte le contraddizioni troveranno la loro soluzione.
Eb 11,23-27: la fede di Mosè.
L’atteggiamento fondamentale della fede: “come se vedesse l’invisibile”.
Ecco il paradosso della fede: l’invisibile diventa in qualche modo visibile, assume cioè un peso di realtà. In tal modo la Madonna ha risposto “fiat” credendo appunto che Dio può conferirle la dignità di Vergine-Madre.
Noi non vediamo direttamente Dio presente nella nostra vita e negli eventi del mondo, ma indirettamente, l’esperienza della fede fa scoprire una realtà diversa da quella che i nostri sensi e la nostra ragione naturale ci presentano come l’unica realtà: la fede diventa fede illuminata.
Ciò significa che per noi la parola di Dio diventa espressione della verità della nostra esistenza umana, anche quando sembrasse contraria alla nostra esperienza passata e all’evidenza razionale. Il mondo non è più luogo della solitudine spirituale ma viene abitato dalla presenza di Cristo e dello Spirito; in questo senso esso diventa segno di questa presenza, come l’eucaristia ne è il sacramento nel senso stretto della parola
Passi Scritturistici
Eb 11,3
3 Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede
Eb 11,8-10
8 Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava. 9 Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi della medesima promessa. 10 Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
Eb 11,11-16
11 Per fede anche Sara, sebbene fuori dell`età, ricevette la possibilità di diventare madre perché ritenne fedele colui che glielo aveva promesso. 12 Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia innumerevole che si trova lungo la spiaggia del mare. 13 Nella fede morirono tutti costoro, pur non avendo conseguito i beni promessi, ma avendoli solo veduti e salutati di lontano, dichiarando di essere stranieri e pellegrini sopra la terra. 14 Chi dice così, infatti, dimostra di essere alla ricerca di una patria. 15 Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto possibilità di ritornarvi; 16ora invece essi aspirano a una migliore, cioè a quella celeste. Per questo Dio non disdegna di chiamarsi loro Dio: ha preparato infatti per loro una città.
Eb 11,23-27
23 Per fede Mosè, appena nato, fu tenuto nascosto per tre mesi dai suoi genitori, perché videro che il bambino era bello; e non ebbero paura delleditto del re. 24 Per fede Mosè, divenuto adulto, rifiutò di esser chiamato figlio della figlia del faraone, 25 preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio piuttosto che godere per breve tempo del peccato. 26 Questo perché stimava lobbrobrio di Cristo ricchezza maggiore dei tesori dEgitto; guardava infatti alla ricompensa. 27 Per fede lasciò lEgitto, senza temere lira del re; rimase infatti saldo, come se vedesse linvisibile.