1 – Una storia che non è raccontata da storici
I Vangeli non sono una cronaca nella quale si avrebbe cura di
riferire i fatti secondo tutte le circostanze (luogo, tempo, parole,
ecc.).
Eppure sono racconti di testimoni oculari. San Marco, in particolare, è molto concreto nel riferire certi episodi.
Mc 4,35-41: da paragonare con Lc 8,22-25 che non era “dentro”
Mc 8,22-26: “scorgo come degli alberi che camminano”
Il fatto che gli evangelisti narrano per provocare la fede,
per illuminarla e alimentarla, spiega alcune caratteristiche dei
Vangeli:
– il carattere lacunoso: secondo i sinottici, si potrebbe credere
che tutta la vita pubblica si sia svolta in un anno: invece Giovanni
spiega che mi sono state tre Pasque;
– mancanza di cronologia e di topografia: i racconti non sono
collocati negli stessi momenti secondo i diversi Vangeli. Le
espressioni: “dopo, in quei giorni…” e simili sono semplicemente
collegamenti letterari senza avere la pretesa cronologica.
Solo Luca dà alcune precisazioni storiche (Lc 3,1;3,23);
– le raccolte sono artificiali: lo vedremo specialmente in San Matteo e San Luca.
Mc 2,1—3,6: cinque conflitti con i farisei: perdono, digiuno, ecc.
Mc 11,27—12,37: raccolta di cinque dispute con i capi degli Ebrei. I discorsi delle parabole sono raccolte in modi diversi.
Invece di cercare di far concordare testi che non sono stati scritti secondo norme scientifiche, è meglio dire che gli evangelisti non si sono preoccupati di precisare i luoghi e i tempi: ciò che interessava loro, erano la Persona e il messaggio di Gesù.
2 – Un testo della comunità primitiva
Le comunità primitive sentirono il desiderio, poi il bisogno, di
ricordare le parole e le azioni di Nostro Signore. Ci furono allora
dapprima piccoli racconti, poi delle raccolte che circolavano (racconti
della Passione-Risurrezione; discorsi di Gesù).
Più tardi si pensò di scrivere un racconto di seguito, in vista della catechesi.
“Marco, essendo stato interprete Di Pietro, scrisse esattamente, ma
non in modo ordinato, tutto quello che ricordava delle parole e delle
azioni del Signore”
(Eusebio, Hist. Eccl. III,39,15).
L’ambiente ecclesiale
Esso ha influito sulla formazione letteraria dei Vangeli. Questi
rivelano le preoccupazioni della comunità primitiva, il suo modo di
sentire e di esprimersi. I racconti sono brevi e la chiave è data
spesso da una parola.
Mc 2,23-28: ”il sabato è fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato”
Mc 3,31-35:
“chiunque fa la volontà di Dio, egli è mio fratello, mia sorella e mia
madre”. (Il modo di parlare degli antichi era sovente brusco)
L’ambiente ha influito sulla scelta di racconti: per le
guarigioni miracolose, uno o due miracoli sono narrati con i
particolari, gli altri sono riassunti in formule le generali.
Mc 1,40-45: un cieco, un sordomuto, un lebbroso.
Alcuni racconti valgono per la loro carica simbolica e hanno ispirato le raffigurazioni delle catacombe
Mc 6,34-56: la moltiplicazione dei pani e l’Eucaristia (Gv 6).
Passi Scritturistici
Mc 4,35-41
35In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. 37Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. 38Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?». 39Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. 40Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?». 41E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Lc 8,22-25
22E avvenne che, uno di quei giorni,
Gesù salì su una barca con i suoi discepoli e disse loro: «Passiamo
all’altra riva del lago». E presero il largo. 23Ora, mentre navigavano, egli si addormentò. Una tempesta di vento si abbatté sul lago, imbarcavano acqua ed erano in pericolo. 24Si
accostarono a lui e lo svegliarono dicendo: «Maestro, maestro, siamo
perduti!». Ed egli, destatosi, minacciò il vento e le acque in
tempesta: si calmarono e ci fu bonaccia. 25Allora
disse loro: «Dov’è la vostra fede?». Essi, impauriti e stupiti,
dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che comanda anche ai venti
e all’acqua, e gli obbediscono?».
Mc 8,22-26
22Giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo. 23Allora
prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo
avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli
chiese: «Vedi qualcosa?». 24Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano». 25Allora
gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente,
fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. 26E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
Lc 3,1;3,23
1Nell’anno quindicesimo dell’impero di
Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea,
Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca
dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene […]
23Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent’anni ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli […]
Mc 2,23-28
23Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». 25Ed
egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando
si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? 26Sotto
il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani
dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede
anche ai suoi compagni!». 27E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Mc 3,31-35
31Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. 32Attorno
a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi
fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». 33Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». 34Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! 35Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Mc 1,40-45
40Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». 41Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». 42E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. 43E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito 44e
gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a
mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè
ha prescritto, come testimonianza per loro». 45Ma
quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto,
tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma
rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Mc 6,34-56
34Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; 36congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». 37Ma
egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero:
«Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da
mangiare?». 38Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». 39E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. 40E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. 41Prese
i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la
benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li
distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. 42Tutti mangiarono a sazietà, 43e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. 44Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
45E subito costrinse i suoi
discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a
Betsàida, finché non avesse congedato la folla. 46Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. 47Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. 48Vedendoli
però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul
finire della notte egli andò verso di loro, camminando sul mare, e
voleva oltrepassarli. 49Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, 50perché
tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito
parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 51E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, 52perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
53Compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. 54Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe 55e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. 56E
là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati
nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo
mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.