Iniziazione alla preghiera 4
Prima di riflettere sulle condizioni di una vera decisione spirituale, meditiamo sul dono che riceviamo da Cristo risorto: egli è la nostra speranza e ci comunica la vita della grazia che ci permette di superare tutte le difficoltà interiori ed esteriori.
1 – CRISTO RISORTO È LA NOSTRA SPERANZA
La nostra fede ci insegna che Gesù è venuto per salvare tutti gli uomini, ma le difficoltà di ogni genere che incontriamo nella nostra esistenza ci pongono un interrogativo: avrò IO la forza di superare tutte le difficoltà?
In questo consiste la speranza: aspettare dall’aiuto di Dio
la capacità di superare tutte le difficoltà, tutto ciò che è negativo.
– La speranza essenziale consiste dunque nel superare la morte e giungere alla vita eterna.
Cristo risorto è pegno e artefice della nostra speranza.
Ef 2,11-22: noi facciamo parte di Cristo essendo membri del suo corpo mistico, che è la Chiesa.
– Cristo ci permette di superare tutte le difficoltà della vita cristiana.
2Tm 2,1-13
Non consideriamo le prove della vita cristiana come incidenti di percorso, ma come la condizione normale del cristiano.
2 – L’AIUTO DI CRISTO RISORTO
Ora consideriamo vari aspetti della grazia di Cristo risorto soprattutto attraverso l’esperienza di San Paolo.
– La grazia ci guarisce dalle debolezze e dalle ferite che provengono dal peccato. Tutti noi facciamo l’esperienza di una certa debolezza interiore che ci lascia troppo sensibili alle attrattive del peccato.
Rm 6,8-12
Contro questa debolezza possiamo usare mezzi psicologici, ma
dobbiamo soprattutto pensare che la grazia di Cristo ci permette di
vivere autenticamente la vita cristiana pur attraverso le
manifestazioni di debolezza.
– La grazia quindi ci fortifica
2 Cor 12,5-10
La condizione per superare la debolezza in ogni campo è la
preghiera. Non che la preghiera faccia scomparire la prova o la
sofferenza (magari avremo sempre la stessa forma di debolezza
interiore), ma grazie alla preghiera il Signore ci permette di agire
sempre secondo la sua volontà.
La presenza di debolezze non impedisce la crescita spirituale se
sappiamo crescere nella pazienza, nell’umiltà e nella fiducia.
Dove andiamo spesso che Cristo rimanga con noi.
– La grazia ci illumina
La grazia di Cristo non è solo un aiuto per vincere la nostra debolezza, ma è anche la luce che dilata il cuore e ci permette di percepire il senso profondo della nostra vita.
Ef 3,14-21
Questa illuminazione della mente del cuore ci viene sempre attraverso la preghiera e la meditazione umile e perseverante della parola di Dio.
Passi Scritturistici
Ef 2,11-22
11Perciò ricordatevi che un tempo voi,
pagani per nascita, chiamati incirconcisi da quelli che si dicono
circoncisi perché tali sono nella carne per mano di uomo, 12ricordatevi
che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza
d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio
in questo mondo. 13Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. 14Egli
infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo,
abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia,
15annullando, per mezzo della sua carne,
la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso,
dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, 16e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l’inimicizia. 17Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. 18Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.
19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. 21In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito.
2 Tm 2,1-13
1Tu dunque, figlio mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù 2e
le cose che hai udito da me in presenza di molti testimoni,
trasmettile a persone fidate, le quali siano in grado di ammaestrare a
loro volta anche altri.
3Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù. 4Nessuno
però, quando presta servizio militare, s’intralcia nelle faccende
della vita comune, se vuol piacere a colui che l’ha arruolato. 5Anche nelle gare atletiche, non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole. 6L’agricoltore poi che si affatica, dev’essere il primo a cogliere i frutti della terra. 7Cerca di comprendere ciò che voglio dire; il Signore certamente ti darà intelligenza per ogni cosa.
8Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, secondo il mio vangelo, 9a causa del quale io soffro fino a portare le catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata! 10Perciò
sopporto ogni cosa per gli eletti, perché anch’essi raggiungano la
salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna. 11Certa è questa parola:
Se moriamo con lui, vivremo anche con lui;
12se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, anch’egli ci rinnegherà;
13se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
Rm 6,8-12
8Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, 9sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui. 10Per
quanto riguarda la sua morte, egli morì al peccato una volta per
tutte; ora invece per il fatto che egli vive, vive per Dio. 11Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
12Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri […]
2 Cor 12,5-10
5Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò fuorchè delle mie debolezze. 6Certo,
se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità;
ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che
vede o sente da me.
7Perché non montassi in superbia per la
grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un
inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in
superbia. 8A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. 9Ed
egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si
manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri
delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10Perciò
mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità,
nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono
debole, è allora che sono forte.
Ef 3,14-21
14Per questo, dico, io piego le ginocchia davanti al Padre, 15dal quale ogni paternità nei cieli e sulla terra prende nome, 16perché
vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere
potentemente rafforzati dal suo Spirito nell’uomo interiore. 17Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori e così, radicati e fondati nella carità, 18siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, 19e conoscere l’amore di Cristo che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
20A colui che in tutto ha potere di fare
molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che gia opera in noi,
21a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.