Come nell’Antica Alleanza, il dono della Legge non va separato dalla rivelazione di Jahvè (Es 3,13-15;20: il Dio Salvatore), così nella Nuova Alleanza, la legge del Vangelo suppone la fede in Dio che Gesù rivela come padre.
1 – Dio Padre
Nell’Antico Testamento, Dio è considerato come il padre del Popolo (Dt 32, il canto di Mosè in particolare: Dt 32,1-6).
A Dio padre s’innalza la preghiera del Popolo (Is 63,11-17).
Bisognerà però attendere gli ultimi secoli prima della venuta di Cristo perché la pietà filiale verso Dio si manifesti nella preghiera personale con un’invocazione diretta al Padre (Sir 23,1-4).
Per Gesù, invece, Dio è suo padre, a titolo eminente ed esclusivo.
Mt 11,23-30:
la realtà di Gesù, uomo e Figlio unico, è conosciuta dal solo padre,
così come la realtà divina del Padre è conosciuta dal Figlio unico.
Gv 17,1-5: contempliamo Gesù che prega il Padre
Dio è nostro Padre
– Dio ci ha dato l’esistenza
– Dio ci comunica in Cristo la sua vita
– Dio ama ciascuno di noi, ma considerandoci come unica famiglia
“Il Padre tuo” è “Padre nostro”.
Dobbiamo essere persuasi della singolarità del nostro rapporto
con Dio insieme con tutti dell’infinità del suo amore per
l’umanità.
– Dio è sempre pronto ad accordarci i beni necessari che chiediamo nella preghiera (Mt 7,7-11).
2 – Il nostro atteggiamento di figli
Mt 6,24-34: innanzitutto, la fiducia
In questo brano, la fiducia non è presentata come invito alla
negligenza e alla pigrizia, bensì come un atteggiamento di preferenza
verso i beni spirituali.
”Non potete servire Dio e il denaro”
Per incoraggiarci a non ricercare le ricchezze con affanno, Gesù
fa presente la continua presenza attiva di Dio. Tutto l’ordinamento
del mondo è segno dell’onnipotenza di Dio e della sua azione. La nostra
dev’essere una ricerca non affannosa ma semplice e fiduciosa.
Più uno possiede una fede profonda, più egli è capace di
vivere un abbandono fiducioso per tutte le circostanze della sua vita.
Mt 6,33: per noi i valori della vita sono per primi i valori spirituali e poi valori dell’esistenza materiale.
Mt 6,34: una lezione molto importante.
– Accettiamo i nostri limiti: il futuro ci sfugge poiché
non abbiamo il potere di conoscerlo con esattezza né di agire su di
esso.
Per tutto quanto c’è sconosciuto del futuro dobbiamo dare fiducia a Dio che lo conosce e lo prepara.
– Spesso le nostre paure e angosce riguardano il futuro: la
fede deve essere per noi un motivo di serietà di fiducia.
– Imparare a vivere giorno per giorno ora per ora
Meditazione: Dio Padre, Mt 6,9-15; se perdoniamo, Dio ci perdonerà.
Passi Scritturistici
Es 3,13-15;20
13Mosè disse a Dio: “Ecco io arrivo
dagli Israeliti e dico loro: Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a
voi. Ma mi diranno: Come si chiama? E io che cosa risponderò loro?”. 14Dio disse a Mosè: “Io sono colui che sono!”. Poi disse: “Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato a voi”. 15Dio
aggiunse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri
padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha
mandato a voi. Questo è il mio nome per sempre; questo è il titolo con
cui sarò ricordato di generazione in generazione.
1Dio allora pronunciò tutte queste parole: 2“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3non avrai altri dei di fronte a me. 4Non
ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di
ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la
terra. 5Non ti prostrerai davanti a loro e
non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso,
che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta
generazione, per coloro che mi odiano, 6ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
7Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
8Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10ma
il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non
farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo
schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che
dimora presso di te. 11Perché in sei giorni
il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi,
ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il
giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
12Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
13Non uccidere.
14Non commettere adulterio.
15Non rubare.
16Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
17Non desiderare la casa del tuo prossimo.
Non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la
sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che
appartenga al tuo prossimo”.
18Tutto il popolo percepiva i tuoni e i
lampi, il suono del corno e il monte fumante. Il popolo vide, fu preso
da tremore e si tenne lontano.
19Allora dissero a Mosè: “Parla tu a noi e noi ascolteremo, ma non ci parli Dio, altrimenti moriremo!”.
20Mosè disse al popolo: “Non abbiate
timore: Dio è venuto per mettervi alla prova e perché il suo timore vi
sia sempre presente e non pecchiate”.
21Il popolo si tenne dunque lontano, mentre Mosè avanzò verso la nube oscura, nella quale era Dio.
22Il Signore disse a Mosè: “Dirai agli Israeliti: Avete visto che vi ho parlato dal cielo! 23Non fate dei d’argento e dei d’oro accanto a me: non fatene per voi! 24Farai
per me un altare di terra e, sopra, offrirai i tuoi olocausti e i tuoi
sacrifici di comunione, le tue pecore e i tuoi buoi; in ogni luogo
dove io vorrò ricordare il mio nome, verrò a te e ti benedirò. 25Se
tu mi fai un altare di pietra, non lo costruirai con pietra tagliata,
perché alzando la tua lama su di essa, tu la renderesti profana. 26Non salirai sul mio altare per mezzo di gradini, perché là non si scopra la tua nudità.
Dt 32
1«Ascoltate, o cieli: io voglio parlare:
oda la terra le parole della mia bocca!
2Stilli come pioggia la mia dottrina,
scenda come rugiada il mio dire;
come scroscio sull’erba del prato,
come spruzzo sugli steli di grano.
3Voglio proclamare il nome del Signore:
date gloria al nostro Dio!
4Egli è la Roccia; perfetta è l’opera sua;
tutte le sue vie sono giustizia;
è un Dio verace e senza malizia;
Egli è giusto e retto.
5Peccarono contro di lui i figli degeneri,
generazione tortuosa e perversa.
6Così ripaghi il Signore,
o popolo stolto e insipiente?
Non è lui il padre che ti ha creato,
che ti ha fatto e ti ha costituito?
7Ricorda i giorni del tempo antico,
medita gli anni lontani.
Interroga tuo padre e te lo farà sapere,
i tuoi vecchi e te lo diranno.
8Quando l’Altissimo divideva i popoli,
quando disperdeva i figli dell’uomo,
egli stabilì i confini delle genti
secondo il numero degli Israeliti.
9Perché porzione del Signore è il suo popolo,
Giacobbe è sua eredità.
10Egli lo trovò in terra deserta,
in una landa di ululati solitari.
Lo circondò, lo allevò,
lo custodì come pupilla del suo occhio.
11Come un’aquila che veglia la sua nidiata,
che vola sopra i suoi nati,
egli spiegò le ali e lo prese,
lo sollevò sulle sue ali,
12Il Signore lo guidò da solo,
non c’era con lui alcun dio straniero.
13Lo fece montare sulle alture della terra
e lo nutrì con i prodotti della campagna;
gli fece succhiare miele dalla rupe
e olio dai ciottoli della roccia;
14crema di mucca e latte di pecora
insieme con grasso di agnelli,
arieti di Basan e capri,
fior di farina di frumento
e sangue di uva, che bevevi spumeggiante.
15Giacobbe ha mangiato e si è saziato,
– sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato –
e ha respinto il Dio che lo aveva fatto,
ha disprezzato la Roccia, sua salvezza.
16Lo hanno fatto ingelosire con dei stranieri
e provocato con abomini all’ira.
17Hanno sacrificato a demoni che non sono Dio,
a divinità che non conoscevano,
novità, venute da poco,
che i vostri padri non avevano temuto.
18La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato;
hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!
19Ma il Signore ha visto e ha disdegnato
con ira i suoi figli e le sue figlie.
20Ha detto: Io nasconderò loro il mio volto:
vedrò quale sarà la loro fine.
Sono una generazione perfida,
sono figli infedeli.
21Mi resero geloso con ciò che non è Dio,
mi irritarono con i loro idoli vani;
io li renderò gelosi con uno che non è popolo,
li irriterò con una nazione stolta.
22Un fuoco si è acceso nella mia collera
e brucerà fino nella profondità degl’inferi;
divorerà la terra e il suo prodotto
e incendierà le radici dei monti.
23Accumulerò sopra di loro i malanni;
le mie frecce esaurirò contro di loro.
24Saranno estenuati dalla fame,
divorati dalla febbre e da peste dolorosa.
Il dente delle belve manderò contro di essi,
con il veleno dei rettili che strisciano nella polvere.
25Di fuori la spada li priverà dei figli,
dentro le case li ucciderà lo spavento.
Periranno insieme il giovane e la vergine,
il lattante e l’uomo canuto.
26Io ho detto: Li voglio disperdere,
cancellarne tra gli uomini il ricordo!
27se non temessi l’arroganza del nemico,
l’abbaglio dei loro avversari;
non dicano: La nostra mano ha vinto,
non è il Signore che ha operato tutto questo!
28Sono un popolo insensato
e in essi non c’è intelligenza:
29se fossero saggi, capirebbero,
rifletterebbero sulla loro fine:
30Come può un uomo solo inseguirne mille
o due soli metterne in fuga diecimila?
Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti,
il Signore li ha consegnati?
31Perché la loro roccia non è come la nostra
e i nostri nemici ne sono testimoni.
32La loro vite è dal ceppo di Sòdoma,
dalle piantagioni di Gomorra.
La loro uva è velenosa,
ha grappoli amari.
33Tossico di serpenti è il loro vino,
micidiale veleno di vipere.
34Non è questo nascosto presso di me,
sigillato nei miei forzieri?
35Mia sarà la vendetta e il castigo,
quando vacillerà il loro piede!
Sì, vicino è il giorno della loro rovina
e il loro destino si affretta a venire.
36Perché il Signore farà giustizia al suo popolo
e dei suoi servi avrà compassione;
quando vedrà che ogni forza è svanita
e non è rimasto né schiavo, né libero.
37Allora dirà: Dove sono i loro dei,
la roccia in cui cercavano rifugio;
38quelli che mangiavano il grasso dei loro sacrifici,
che bevevano il vino delle loro libazioni?
Sorgano ora e vi soccorrano,
siano il riparo per voi!
39Ora vedete che io, io lo sono
e nessun altro è dio accanto a me.
Sono io che dò la morte e faccio vivere;
io percuoto e io guarisco
e nessuno può liberare dalla mia mano.
40Alzo la mano verso il cielo
e dico: Per la mia vita, per sempre:
41quando avrò affilato la folgore della mia spada
e la mia mano inizierà il giudizio,
farò vendetta dei miei avversari,
ripagherò i miei nemici.
42Inebrierò di sangue le mie frecce,
si pascerà di carne la mia spada,
del sangue dei cadaveri e dei prigionieri,
delle teste dei condottieri nemici!
43Esultate, o nazioni, per il suo popolo,
perché Egli vendicherà il sangue dei suoi servi;
volgerà la vendetta contro i suoi avversari
e purificherà la sua terra e il suo popolo».
44Mosè venne con Giosuè, figlio di Nun, e pronunziò agli orecchi del popolo tutte le parole di questo canto.
45Quando Mosè ebbe finito di pronunziare tutte queste parole davanti a tutto Israele, disse loro: 46«Ponete
nella vostra mente tutte le parole che io oggi uso come testimonianza
contro di voi. Le prescriverete ai vostri figli, perché cerchino di
eseguire tutte le parole di questa legge. 47Essa
infatti non è una parola senza valore per voi; anzi è la vostra vita;
per questa parola passerete lunghi giorni sulla terra di cui state per
prendere possesso, passando il Giordano».
48In quello stesso giorno il Signore disse a Mosè: 49«Sali
su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab,
di fronte a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io dò in possesso
agli Israeliti. 50Tu morirai sul monte sul
quale stai per salire e sarai riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo
fratello è morto sul monte Or ed è stato riunito ai suoi antenati, 51perché
siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di
Mèriba di Kades nel deserto di Sin, perché non avete manifestato la
mia santità. 52Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!».
Is 63,11-17
11Allora si ricordarono dei giorni antichi,
di Mosè suo servo.
Dov’è colui che fece uscire dall’acqua del Nilo
il pastore del suo gregge?
Dov’è colui che gli pose nell’intimo
il suo santo spirito;
12colui che fece camminare alla destra di Mosè
il suo braccio glorioso,
che divise le acque davanti a loro
facendosi un nome eterno;
13colui che li fece avanzare tra i flutti
come un cavallo sulla steppa?
Non inciamparono,
14come armento che scende per la valle:
lo spirito del Signore li guidava al riposo.
Così tu conducesti il tuo popolo,
per farti un nome glorioso.
15Guarda dal cielo e osserva
dalla tua dimora santa e gloriosa.
Dove sono il tuo zelo e la tua potenza,
il fremito della tua tenerezza
e la tua misericordia?
Non forzarti all’insensibilità
16perché tu sei nostro padre,
poiché Abramo non ci riconosce
e Israele non si ricorda di noi.
Tu, Signore, tu sei nostro padre,
da sempre ti chiami nostro redentore.
17Perché, Signore,
ci lasci vagare lontano dalle tue vie
e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti tema?
Ritorna per amore dei tuoi servi,
per amore delle tribù, tua eredità.
Sir 23,1-4
1Signore, padre e padrone della mia vita,
non abbandonarmi al loro volere,
non lasciarmi cadere a causa loro.
2Chi applicherà la frusta ai miei pensieri,
al mio cuore la disciplina della sapienza?
Perché non siano risparmiati i miei errori
e i miei peccati non restino impuniti,
3perché non si moltiplichino i miei errori
e non aumentino di numero i miei peccati,
io non cada davanti ai miei avversari
e il nemico non gioisca sul mio conto.
4Signore, padre e Dio della mia vita,
non mettermi in balìa di sguardi sfrontati
Mt 11,23-30
23E tu, Cafarnao,
sarai forse innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi precipiterai!
Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! 24Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!».
25In quel tempo Gesù disse: «Ti
benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto
nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate
ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. 27Tutto
mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il
Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il
Figlio lo voglia rivelare.
28Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. 29Prendete
il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di
cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. 30Il mio giogo infatti è
dolce e il mio carico leggero».
Gv 17,1-5
1Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli
occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l’ora, glorifica il Figlio tuo,
perché il Figlio glorifichi te. 2Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. 5E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
Mt 7,7-11
7Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; 8perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto. 9Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra? 10O se gli chiede un pesce, darà una serpe? 11Se
voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che
gliele domandano!
Mt 6,24-34
24Nessuno può servire a due padroni: o
odierà l’uno e amerà l’altro, o preferirà l’uno e disprezzerà l’altro:
non potete servire a Dio e a mammona.
25Perciò vi dico: per la vostra vita non
affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro
corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e
il corpo più del vestito? 26Guardate gli
uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai;
eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di
loro? 27E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? 28E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora
se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà
gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Mt 6,9-15
9Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
10venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
13e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
14Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; 15ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.