Iniziazione alla preghiera (B) 5
Dopo aver meditato sull’universalità della carità cristiana, meditiamo ora sul posto centrale della carità nella vita cristiana.
1 – AMORE DI DIO E AMORE DEL PROSSIMO (Gv 4,7-21)
Sono un solo amore.
Torniamo su una distinzione molto importante: l’amore vuol dire
– o un amore di simpatia, di amicizia
– o un amore di volontà: volere il bene altrui anche se questa
benevolenza non è condivisa o non si accompagna da parte nostra a
sentimenti positivi (nel vangelo non si parla mai del terzo tipo di
amore, ovvero l’eros, l’amore sessuale).
Il precetto evangelico cade sulla carità, ossia sull’amore di volontà.
L’amicizia invece dipende da molti altri elementi: suppone una
corrispondenza mutua, la capacità di comunicazione, l’intimità,
elementi che non possono essere oggetto di comandamento in quanto non
dipendono da noi. L’amicizia profonda una grazia se è orientata verso
Dio.
La carità dà una nuova dimensione alla nostra vita
Tutte le nostre azioni ricevono da essa un nuovo motivo, una nuova
ispirazione, perché facciamo tutte le nostre azioni accompagnandole con
uno sguardo verso Dio e verso il prossimo.
Il merito delle nostre azioni proviene dal loro nesso con il bene
del prossimo e poiché Dio è garante di tutta l’umanità, ogni nostra
azione buona riceve una qualificazione di merito riguardo al bene
recato agli altri uomini.
Saremo giudicati sull’amore (Mt 25,31-46).
Giova molto dare alle nostre azioni un’intenzione di carità e rinnovarla ogni tanto.
2 – “DIO È AMORE” (1 Gv 4,8-16)
Tutta l’azione di Dio è diretta dal suo amore di benevolenza, ossia dalla sua grazia.
*Dio ci ha creati non per per necessità, ma per amore.
*Dio ha salvato il suo popolo per benevolenza (Dt 7,7-11)
*Dio ci ha salvati mandando il suo Figlio unico (Gv 3,16-17)
Dio è amore significa innanzitutto che egli dimostra costantemente il suo amore.
Il mistero però è più profondo: se Dio agisce sempre manifestando il suo amore, lo fa perché in sé stesso è amore.
Il Padre e il Figlio nel loro amore reciproco producono lo Spirito
Santo, il quale si può definire come il ”nesso d’amore” del Padre e del
Figlio.
Quando il Padre vuol comunicare il suo amore, egli manda lo Spirito Santo: Rm 5,5.
La carità è quindi una partecipazione dello spirito Santo.
– Chi possiede lo Spirito Santo possiede la carità (1 Cor 12,30; 13)
– Chi possiede l’amore, possiede Dio (Gv 14,23).
Se la fonte di ogni intervento di Dio a nostro favore è l’amore, la
nostra risposta fondamentale è la carità esercitata nella fede alla
parola di Dio che rivela il suo disegno di amore e vuole, per mezzo del
Figlio e dello Spirito Santo, allacciare con noi rapporti di amore
sempre più costanti e più profondi.
Per la meditazione: 1a Lettera di Giovanni.
Passi Scritturistici
Gv 4,7-21
7Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. 9Ma
la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a
me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono
buone relazioni con i Samaritani. 10Gesù le
rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice:
‘Dammi da bere!’, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe
dato acqua viva». 11Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? 12Sei
tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo
pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?». 13Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma
chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi,
l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla
per la vita eterna». 15«Signore, gli disse
la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non
continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui». 17Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene ‘non ho marito’; 18infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta. 20I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.
Mt 25,31-46
31Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32E
saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni
dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34Allora
il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del
Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla
fondazione del mondo. 35Perché io ho avuto
fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da
bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36nudo e mi avete vestito,
malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37Allora
i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto
affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da
bere? 38Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40Rispondendo,
il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste
cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a
me. 41Poi dirà a quelli alla sua sinistra:
Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il
diavolo e per i suoi angeli. 42Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44Anch’essi
allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o
assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo
assistito? 45Ma egli risponderà: In verità
vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi
miei fratelli più piccoli, non l’avete fatto a me. 46E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».
1 Gv 4,8-16
8Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9In
questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo
unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui. 10In
questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha
amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i
nostri peccati.
11Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 12Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi. 13Da questo si conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha fatto dono del suo Spirito. 14E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. 15Chiunque riconosce che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. 16Noi
abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è
amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui.
Dt 7,7-11
7Il Signore si è legato a voi e vi ha
scelti, non perché siete più numerosi di tutti gli altri popoli – siete
infatti il più piccolo di tutti i popoli -, 8ma perché il Signore vi ama e perché ha voluto mantenere il giuramento fatto ai vostri padri,
il Signore vi ha fatti uscire con mano potente e vi ha riscattati
liberandovi dalla condizione servile, dalla mano del faraone, re di
Egitto. 9Riconoscete dunque che il Signore
vostro Dio è Dio, il Dio fedele, che mantiene la sua alleanza e
benevolenza per mille generazioni, con coloro che l’amano e osservano i
suoi comandamenti; 10ma ripaga nella loro
persona coloro che lo odiano, facendoli perire; non concede una
dilazione a chi lo odia, ma nella sua stessa persona lo ripaga.
11Osserverai dunque i comandi, le leggi e le norme che oggi ti dò, mettendole in pratica.
Gv 3,16-17
16Dio infatti ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia,
ma abbia la vita eterna. 17Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Rm 5,5
5La speranza poi non delude, perché
l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello
Spirito Santo che ci è stato dato.
1 Cor 12,30; 13
30Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
1 Cor 13
1Se anche parlassi le lingue degli
uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che
risuona o un cembalo che tintinna.
2E se avessi il dono della profezia e
conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza
della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità,
non sono nulla.
3E se anche distribuissi tutte le mie
sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la
carità, niente mi giova.
4La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, 5non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, 6non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. 7Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. 8La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. 9La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. 10Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. 11Quand’ero
bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. 12Ora
vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a
faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò
perfettamente, come anch’io sono conosciuto.
13Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!
Gv 14,23
23Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama,
osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e
prenderemo dimora presso di lui.