LUMEN CHRISTI B 39

Come abbiamo già notato, la chiesa di Corinto era particolarmente irrequieta; torniamo di nuovo sull’argomento per meglio capire la realità insieme spirituale e umana della Chiesa concreta.

1- SPONSA VERBI

La realtà spirituale della Chiesa si esprime in particolare attraverso l’espressione: “sposa di Cristo”. Tale espressione è la traduzione nel contesto del Nuovo Testamento della realtà dell’Alleanza. Dire che la Chiesa è – oltre ad essere Corpo mistico di Cristo- la sua sposa significa:

  • una elezione che procede dall’amore di Dio, e quindi la gratuità del dono;
  • una partecipazione alla vita dello Sposo e alla sua missione;
  • una comunicazione dei pensieri mediante la fede e la ricerca della unione nella preghiera.

Os 2,16: questo testo è molto antico ed afferma il convincimento profondo di Israele di essere stato oggetto di un’alleanza nell’amore.

Le vicende alterne dell’alleanza sono paragonate all’adulterio e alla riconciliazione; più tardi verranno sviluppate attraverso i poemi che costituiscono il Cantico dei cantici.

2Cor 11,1-6: nel Nuovo Testamento, l’alleanza viene realizzata con Cristo, il Verbo di Dio.

Notiamo il contenuto dell’Alleanza: Gesù in quanto uomo e Dio, e non solo un profeta come probabilmente asserivano i falsi apostoli; lo Spirito di Dio, il quale è stato comunicato; il Vangelo, che contiene l’unica rivelazione ed è custodito dalla Chiesa.

2- LA GRATUITÀ DEL MINISTERO

2Cor 11,18-21: i falsi apostoli sono caratterizzati dal loro amore per il denaro e per il potere, mentre san Paolo insiste sul suo disinteresse.

Notiamo però che san Paolo si riconosce il diritto di vivere dell’evangelizzazione. Anch’egli proclama il suo diritto di avere delle donne credenti che lo servano.

1Cor 9,1-6: l’apostolato in quanto è servizio nella Chiesa va assimilato a un lavoro che permette di sussistere.

1Cor 9,15-18: san Paolo, nella chiesa di Corinto che gli era poco favorevole non ha voluto usare questo diritto. Egli invece ha scelto di lavorare con le proprie mani per non essere a carico della comunità.

Invece, nelle comunità in cui era ben accettato, egli non teme di vivere della carità della Chiesa.

Fil 4,10-18: notiamo il tono del tutto diverso con cui Paolo esprime il suo rapporto con i cristiani di Filippi.

L’unica regola è quindi la diffusione del Vangelo. San Paolo si fa tutto a tutti per salvare almeno qualcuno (1Cor 9,23).


Passi Scritturistici

Os 2,16

16 Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore.

2Cor 11,1-6

1 Oh se poteste sopportare un po’ di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. 2 Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. 3 Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. 4 Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. 5 Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi “superapostoli”! 6 E se anche sono un profano nell`arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.

2Cor 11,18-21

18 Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anchio. 19 Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. 20 In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. 21 Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli! Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anchio.

1Cor 9,1-6

1 Non sono forse libero, io? Non sono un apostolo? Non ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore? 2 Anche se per altri non sono apostolo, per voi almeno lo sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore. 3 Questa è la mia difesa contro quelli che mi accusano. 4 Non abbiamo forse noi il diritto di mangiare e di bere? 5 Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa? 6 Ovvero solo io e Barnaba non abbiamo il diritto di non lavorare?

1Cor 9,15-18

15 Ma io non mi sono avvalso di nessuno di questi diritti, né ve ne scrivo perché ci si regoli in tal modo con me; preferirei piuttosto morire. Nessuno mi toglierà questo vanto! 16 Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è per me un dovere: guai a me se non predicassi il vangelo! 17Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. 18 Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo.

Fil 4,10-18

10 Ho provato grande gioia nel Signore, perché finalmente avete fatto rifiorire i vostri sentimenti nei miei riguardi: in realtà li avevate anche prima, ma vi mancava loccasione. 11 Non dico questo per bisogno, poiché ho imparato a bastare a me stesso in ogni occasione; 12 ho imparato ad essere povero e ho imparato ad essere ricco; sono iniziato a tutto, in ogni maniera: alla sazietà e alla fame, allabbondanza e allindigenza. 13 Tutto posso in colui che mi dà la forza. 14 Avete fatto bene tuttavia a prendere parte alla mia tribolazione. 15 Ben sapete proprio voi, Filippesi, che allinizio della predicazione del vangelo, quando partii dalla Macedonia, nessuna Chiesa aprì con me un conto di dare o di avere, se non voi soli; 16 ed anche a Tessalonica mi avete inviato per due volte il necessario. 17 Non è però il vostro dono che io ricerco, ma il frutto che ridonda a vostro vantaggio. 18 Adesso ho il necessario e anche il superfluo; sono ricolmo dei vostri doni ricevuti da Epafrodìto, che sono un profumo di soave odore, un sacrificio accetto e gradito a Dio.