LUMEN CHRISTI B62

Il libro della Sapienza che iniziamo a meditare fa parte dei libri sapienziali, i quali trattano del senso dell’esistenza dell’uomo sia dal punto di vista speculativo che da quello pratico. È un genere letterario molto apprezzato nell”antichità e che ritroviamo nel Vangelo: ad esso appartiene l’uso delle parabole e le numerose sentenze evangeliche. In questo senso la vita cristiana è una “filosofia”.

1 – LA GIUSTIZIA

Sap 1,1-5: Il senso profondo della giustizia è quello dell’accordo pieno fra il pensiero e l’azione da una parte e dall’altra fra l’esistenza dell’uomo e la volontà di Dio: essa implica la semplicità, cioè l’unificazione di tutto l’essere.
Bisogna evitare innanzitutto il divario fra azione e fede personale:
Gc 1,22-27: in realtà, nella vita, è l’impegno concreto che porta con sé la luce: non tanto luce intellettuale quanto luce che deriva dalla pace e dall’unità interiore.
È questo in particolare il senso della Quaresima: attraverso l’impegno oneroso della penitenza, giungere alla purificazione e alla unità interiore.
Tale purificazione giunge fino al corpo; non perché il corpo sarebbe di per sé impuro, ma perché la persona forma una totalità corpo­anima.


2 – IL DONO DI DIO


Sap 1,6-ll: Dio ama gli uomini e comunica loro la sua sapienza la quale deve coinvolgere tutto l’uomo: il cuore che è la sede della libertà profonda, i reni che sono la sede delle passioni e degli impulsi coscienti.
Il testo insiste sul fatto che Dio è scrutatore del cuore dell’uomo, delle sue intenzioni.
Lc 11,33-41: dal cuore al volto, dal volto allo sguardo, tale è la dinamica vitale e morale. E notiamo come, per Gesù c’è profonda opposizione fra l’atteggiamento dei farisei che privilegiano l’atteggiamento esterno e quello del discepolo che parte dal cuore.
Nella misura in cui le parole esprimono i pensieri del cuore, tutte le parole saranno scrutate, perché la luce di Dio riempie il mondo.


3 – VITA E MORTE DELL’UOMO


Sap 1,12-15: Tutto il messaggio della Rivelazione è messaggio di vita. Il senso profondo della creazione è, da parte di Dio, l’elargizione della vita : non soltanto la vita naturale, ma anche una vita eterna che è partecipazione della vita di Dio.
La condizione per raggiungere la vita divina era quella dell’obbedienza alla volontà di Dio espressa mediante la legge della natura e il comandamento ; ciò significa il riconoscere che la vita è dono e non diritto dell’uomo.
Il peccato porta alla separazione da Dio e quindi alla morte. La morte non è tanto castigo quanto conseguenza della rottura dell’unione con Dio mediante l’obbedienza della fede e l’amore


Passi Scritturistici

Sap 1,1-5
1Amate la giustizia, voi che governate sulla terra,
rettamente pensate del Signore,
cercatelo con cuore semplice.
2Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano,
si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.
3I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio;
l’onnipotenza, messa alla prova, caccia gli stolti.
4La sapienza non entra in un’anima che opera il male
né abita in un corpo schiavo del peccato.
5Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione,
se ne sta lontano dai discorsi insensati,
è cacciato al sopraggiungere dell’ingiustizia.

Gc 1,22-27
22Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi. 23Perché se uno ascolta soltanto e non mette in pratica la parola, somiglia a un uomo che osserva il proprio volto in uno specchio: 24appena s’è osservato, se ne va, e subito dimentica com’era. 25Chi invece fissa lo sguardo sulla legge perfetta, la legge della libertà, e le resta fedele, non come un ascoltatore smemorato ma come uno che la mette in pratica, questi troverà la sua felicità nel praticarla.
26Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. 27Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.

Sap 1,6-ll
6La sapienza è uno spirito amico degli uomini;
ma non lascerà impunito chi insulta con le labbra,
perché Dio è testimone dei suoi sentimenti
e osservatore verace del suo cuore
e ascolta le parole della sua bocca.
7Difatti lo spirito del Signore riempie l’universo
e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce.
8Per questo non gli sfuggirà chi proferisce cose ingiuste,
la giustizia vendicatrice non lo risparmierà.
9Si indagherà infatti sui propositi dell’empio,
il suono delle sue parole giungerà fino al Signore
a condanna delle sue iniquità;
10poiché un orecchio geloso ascolta ogni cosa,
perfino il sussurro delle mormorazioni
non gli resta segreto.
11Guardatevi pertanto da un vano mormorare,
preservate la lingua dalla maldicenza,
perché neppure una parola segreta sarà senza effetto,
una bocca menzognera uccide l’anima.

Lc 11,33-41
33Nessuno accende una lucerna e la mette in luogo nascosto o sotto il moggio, ma sopra il lucerniere, perché quanti entrano vedano la luce. 34La lucerna del tuo corpo è l’occhio. Se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre. 35Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra. 36Se il tuo corpo è tutto luminoso senza avere alcuna parte nelle tenebre, tutto sarà luminoso, come quando la lucerna ti illumina con il suo bagliore».
37Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. 38Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 39Allora il Signore gli disse: «Voi farisei purificate l’esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. 40Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? 41Piuttosto date in elemosina quel che c’è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo.

Sap 1,12-15
12Non provocate la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
13perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
14Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c’è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
15perché la giustizia è immortale.