LUMEN CHRISTI B 29
Cominciamo la nostra meditazione della 2Cor col mettere in risalto il rapporto profondo tra l’apostolo e la comunità. Per Paolo, ci deve essere un’armonia di pensiero e di affetto, di preghiera e di aiuto.
2Cor 1,3-7: il primo dono da condividere è quello della consolazione.
Tale parola può avere un significato debole a significare qualsiasi sollievo nella sofferenza, ma nel nostro testo assume un contenuto molto più profondo: la consolazione viene da Dio e ingenera nell’animo pace e gioia; essa segue la remissione dei peccati e la presenza salvifica di Dio
Is 40,1-5: la liberazione si accompagna alla consolazione divina.
Nel tempo di Cristo, la presenza di Dio è costante e la sua grazia non può mancare; il cristiano dunque vive in uno stato di consolazione sostanziale anche nelle sofferenze e nella tribolazione. Notiamo nel v.5 la nozione di partecipazione alla totalità del mistero pasquale di Cristo, il quale è sofferenza morte e vita.
In realtà, la presenza divina è costante attraverso il dono dello Spirito; anzi dobbiamo dire che lo Spirito è il Consolatore. Ogni cristiano, in quanto è portatore dello Spirito deve essere per gli altri fonte di consolazione: At 9,31.
In questo testo è chiara la partecipazione di tutta la comunità alla vita di Paolo. Anzi, Paolo afferma che la sofferenza e la morte operano in lui affinché la vita sia manifestata nella comunità (2Cor 4,10-11).
La sincerità dell’apostolo
2Cor 1,15-22: la sincerità cristiana è fondata sulla sincerità e la fedeltà di Dio.
Sap 1,1-5: la semplicità è condizione per ricercare e trovare Dio. La ricerca di Dio infatti non procede dalla nostra capacità o dalla nostra intelligenza, ma dall’attrattiva e dalla grazia di Dio e tale ricerca richiede in primo luogo la semplicità e l’apertura del cuore.
La stessa sincerità è necessaria nei rapporti con gli altri: il vero rapporto cristiano non procede dall’abilità personale ma dalla comunione nella fede e nell’amore.
Ogni divisione ed ogni menzogna significa mancanza del senso di Dio il quale è fedeltà (cioè verità che permane nel tempo) e agisce senza pentimento.
Anche Cristo è totalmente e perfettamente “Amen”, colui cioè che compie il Disegno del Padre. Tale Disegno è essenzialmente positivo: parte dalla vita divina comunicata per giungere alla pienezza della vita divina.
2Cor 1,21-22: Come sempre il senso di Dio assume in san Paolo la forma trinitaria. Il che significa un aspetto radicalmente personale dell’essere e dell’agire di Dio.
Anche in tale contesto si impone la nozione di sincerità e di fedeltà.
Passi Scritturistici
2Cor 1,3-7
3 Sia benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione, 4 il quale ci consola in ogni nostra tribolazione perché possiamo anche noi consolare quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione con la consolazione con cui siamo consolati noi stessi da Dio. 5 Infatti, come abbondano le sofferenze di Cristo in noi, così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione. 6 Quando siamo tribolati, è per la vostra consolazione e salvezza; quando siamo confortati, è per la vostra consolazione, la quale si dimostra nel sopportare con forza le medesime sofferenze che anche noi sopportiamo. 7 La nostra speranza nei vostri riguardi è ben salda, convinti che come siete partecipi delle sofferenze così lo siete anche della consolazione.
Is 40,1-5
1 “Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. 2 Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità, perché ha ricevuto dalla mano del Signore doppio castigo per tutti i suoi peccati”. 3 Una voce grida: “Nel deserto preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio.4 Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. 5 Allora si rivelerà la gloria del Signore e ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato”.
At 9,31
31 La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo.
2Cor 4,10-11
[…] 10 portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. 11 Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale.
2Cor 1,15-22
15 Con questa convinzione avevo deciso in un primo tempo di venire da voi, perché riceveste una seconda grazia, 16 e da voi passare in Macedonia, per ritornare nuovamente dalla Macedonia in mezzo a voi ed avere da voi il commiato per la Giudea. 17 Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo “sì, sì” e “no, no,”? 18 Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è “sì” e “no”. 19 Il Figlio di Dio, Gesù Cristo che abbiamo predicato tra voi, io, Silvano e Timoteo, non fu “sì” e “no”, ma in lui cè stato il “sì”. 20 E in realtà tutte le promesse di Dio in lui sono divenute “sì”. Per questo sempre attraverso lui sale a Dio il nostro “Amen” per la sua gloria. 21 È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito lunzione, 22 ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito Santo nei nostri cuori.
Sap 1,1-5
1 Amate la giustizia, voi che governate sulla terra, rettamente pensate del Signore, cercatelo con cuore semplice.
2 Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano, si mostra a coloro che non ricusano di credere in lui.
3 I ragionamenti tortuosi allontanano da Dio; lonnipotenza, messa alla prova, caccia gli stolti. 4 La sapienza non entra in unanima che opera il male né abita in un corpo schiavo del peccato.
5 Il santo spirito che ammaestra rifugge dalla finzione, se ne sta lontano dai discorsi insensati, è cacciato al sopraggiungere dell`ingiustizia.