LUMEN CHRISTI B 33
Dall’esperienza delle tribolazioni apostoliche, san Paolo è passato al desiderio della vita eterna: non tanto quale motivo di consolazione quanto esperienza del mistero della Croce che dalla morte porta alla vita.
2Cor 4,16-18: il pensiero della vita eterna è suscitato dall’esperienza del rinnovamento interiore.
1- DALLA MORTE ALLA VITA
Quanto più il cristiano partecipa alla morte di Cristo e alle sue sofferenze, tanto più fa l’esperienza della partecipazione a una nuova vita in Cristo; per mezzo della fede, egli anticipa la condizione futura.
2Cor 5,1-5: notiamo l’opposizione fra la nostra dimora in terra, comunicata dai genitori e la nostra dimora in cielo, spirituale, non fatta da mani d’uomo.
Ciò che è corruttibile deve rivestirsi dell’immortalità, cambiamento che, salvo quelli presenti alla seconda venuta di Cristo, suppone il passaggio attraverso la morte corporale. Paolo esprime il suo desiderio di essere tra quelli che saranno vivi alla Parousia. Tale desiderio era fortissimo fra i primi cristiani (Maranatha, Ap 22,20). Esso si fondava sulla presenza dello Spirito, il quale vivificherà il nostro corpo mortale.
1Cor 15,51-58: la conclusione di questo capitolo tutto dedicato al mistero della risurrezione ci esorta non ad un’attesa passiva, ma a dedicare tutte le nostre forze all’opera del Signore. È l’unione con Cristo che è al centro del nostro desiderio di vita eterna; in tal modo, anche se si fa ogni tanto sentire il peso della vita, l’attesa è essenzialmente positiva.
E tale fu l’esperienza di san Paolo:
Fil 1,21-26: Paolo fa l’esperienza della vita di Cristo, e da qui nasce il suo desiderio.
2- VITA NELLA FEDE
2Cor 5,6-10: in questo passo importante, Paolo sottolinea l’aspetto conoscenza della vita di fede. Questa si oppone alla visione di Dio e significa quindi una certa oscurità.
L’esperienza della fede, anche se è esperienza dello Spirito presente in noi non può essere sempre luminosa. Certo la fede, in un primo momento è luce nei confronti dell’oscurità che caratterizza la vita dell’uomo ridotto alla luce della ragione, la quale dà ben poche certezze sul senso della vita e della morte.
Man mano però che la vita di fede ingenera il desiderio di Dio e della vera vita, si accentua il suo carattere di oscurità, poiché Dio e il suo disegno di salvezza è al di sopra di ogni nostra percezione e costruzione immaginativa.
1Gv 2,28-34: La nostra vita in Dio non avrà la sua perfezione se non nel giorno in cui il corpo stesso, risuscitato e glorificato, vi avrà parte, quando si manifesterà pienamente la nostra vita in Cristo.
Allora verrà rivelato il senso della nostra vita ed il suo valore.
Passi Scritturistici
2Cor 4,16-18
16 Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. 17 Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, 18 perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d`un momento, quelle invisibili sono eterne.
2Cor 5,1-5
1 Sappiamo infatti che quando verrà disfatto questo corpo, nostra abitazione sulla terra, riceveremo unabitazione da Dio, una dimora eterna, non costruita da mani di uomo, nei cieli. 2Perciò sospiriamo in questo nostro stato, desiderosi di rivestirci del nostro corpo celeste: 3 a condizione però di esser trovati già vestiti, non nudi. 4 In realtà quanti siamo in questo corpo, sospiriamo come sotto un peso, non volendo venire spogliati ma sopravvestiti, perché ciò che è mortale venga assorbito dalla vita. 5 E Dio che ci ha fatti per questo e ci ha dato la caparra dello Spirito.
1Cor 15,51-58
51 Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati, 52 in un istante, in un batter docchio, al suono dell
ultima tromba; suonerà infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi saremo trasformati. 53 Enecessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilità e questo corpo mortale si vesta di immortalità. 54 Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito dincorruttibilità e questo corpo mortale dimmortalità, si compirà la parola della Scrittura: La morte è stata ingoiata per la vittoria. 55 Dovè, o morte, la tua vittoria? Dov`è, o morte, il tuo pungiglione? 56 Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. 57Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! 58 Perciò, fratelli miei carissimi, rimanete saldi e irremovibili, prodigandovi sempre nell’opera del Signore, sapendo che la vostra fatica non è vana nel Signore.
Fil 1,21-26
21 Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 22 Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa debba scegliere. 23 Sono messo alle strette infatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; 24 daltra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne. 25 Per conto mio, sono convinto che resterò e continuerò a essere daiuto a voi tutti, per il progresso e la gioia della vostra fede, 26 perché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo, con la mia nuova venuta tra voi.
2Cor 5,6-10
6 Così, dunque, siamo sempre pieni di fiducia e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal Signore, 7 camminiamo nella fede e non ancora in visione. 8 Siamo pieni di fiducia e preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore. 9Perciò ci sforziamo, sia dimorando nel corpo sia esulando da esso, di essere a lui graditi. 10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male.
1Gv 2,28-3,4
28 E ora, figlioli, rimanete in lui, perché possiamo aver fiducia quando apparirà e non veniamo svergognati da lui alla sua venuta. 29 Se sapete che egli è giusto, sappiate anche che chiunque opera la giustizia, è nato da lui.
1 Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! La ragione per cui il mondo non ci conosce è perché non ha conosciuto lui. 2 Carissimi, noi fin d`ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. 3 Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro. 4 Chiunque commette il peccato, commette anche violazione della legge, perché il peccato è violazione della legge.