LUMEN CHRISTI B 38
Dopo aver insistito sul senso spirituale della colletta fatta in favore delle chiese più povere, Paolo passa alla propria apologia in una chiesa in cui la sua autorità fu sempre discussa. Egli ne approfitta per mettere in luce il contrasto fra la sua debolezza umana e la sua autorità conferitagli da Dio in quanto apostolo.
1- LA PERSONALITÀ DI PAOLO
Siamo tutti colpiti dalla forza e dall’ardore dimostrati da Paolo nel suo ministero apostolico. Ciò non toglie però che egli si sentisse debole e che il suo operato fosse discusso.
2Cor 10,10-11: sembra che Paolo non avesse grande prestanza, neppure una grande capacità oratoria anche se era di grande cultura (contrariamente agli altri apostoli). Comunque, egli si sentiva debole.
2Cor 12,7-10: la debolezza di cui soffriva san Paolo era probabilmente una malattia fisica (febbre) che gli impediva di predicare. Egli chiese di esserne liberato, ma il Signore non lo esaudì e lo aiutò con la sua grazia.
Sembra inoltre che Paolo eccitasse l’invidia e l’irritazione di altri cristiani, anzi di responsabili; questo almeno nella chiesa di Corinto.
2- LA FORZA APOSTOLICA
Paolo ribadisce sempre la sua autorità apostolica ricevuta dal Signore.
2Cor 10,7-11: tale autorità, che è dono del Signore, non appartiene all’apostolo come se potesse rinunciarvi, ma è responsabilità nei confronti della Chiesa.
2Cor 10,12-14: tale autorità deriva dalla missione apostolica la quale consiste nel predicare il vangelo. Non si tratta quindi di creare fazioni per imporre il proprio punto di vista e la propria ideologia bensì del servizio del vangelo.
Il vangelo da una parte è luce per l’intelligenza e principio di libertà e dall’altra costituisce una forza che sottomette la mente degli individui e la ragione puramente umana.
Is 2,11-17: la tentazione dell’uomo di alzarsi contro Dio ed esaltare le proprie capacità è una costante tentazione; in realtà è la tentazione primordiale e fondamentale. Di fronte a tale tentazione, bisogna far capire che la luce della fede, anche se in un primo momento appare come oscuramento della ragione, in realtà è illuminazione e principio di accesso alla vera libertà, la quale richiede necessariamente una purificazione previa.
2Cor 10,15-18: Paolo rivendica sempre la propria grazia di evangelizzare i pagani e di fondare nuove chiese senza costruire sul fondamento altrui.
Rm 15,17-21: questa regola di rivolgersi ai non credenti fa di Paolo il modello apostolico per eccellenza.
Passi Scritturistici
2Cor 10,10-11
10 Perché “le lettere – si dice – sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa”. 11 Questo tale rifletta però che quali noi siamo a parole per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza.
2Cor 12,7-10
7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l`allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: “Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza”. Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10 Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.
2Cor 10,7-11
7 Guardate le cose bene in faccia: se qualcuno ha in se stesso la persuasione di appartenere a Cristo, si ricordi che se lui è di Cristo lo siamo anche noi. 8 In realtà, anche se mi vantassi di più a causa della nostra autorità, che il Signore ci ha dato per vostra edificazione e non per vostra rovina, non avrò proprio da vergognarmene. 9 Non sembri che io vi voglia spaventare con le lettere! 10 Perché “le lettere – si dice – sono dure e forti, ma la sua presenza fisica è debole e la parola dimessa”. 11 Questo tale rifletta però che quali noi siamo a parole per lettera, assenti, tali saremo anche con i fatti, di presenza.
2Cor 10,12-14
12 Certo noi non abbiamo l`audacia di uguagliarci o paragonarci ad alcuni di quelli che si raccomandano da sé; ma mentre si misurano su di sé e si paragonano con se stessi, mancano di intelligenza. 13 Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la norma della misura che Dio ci ha assegnato, sì da poter arrivare fino a voi; 14 né ci innalziamo in maniera indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché fino a voi siamo giunti col vangelo di Cristo.
Is 2,11-17
11 Luomo abbasserà gli occhi orgogliosi, lalterigia umana si piegherà; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno. 12 Poiché ci sarà un giorno del Signore degli eserciti contro ogni superbo e altero, contro chiunque si innalza ad abbatterlo; 13 contro tutti i cedri del Libano alti ed elevati, contro tutte le querce del Basan, 14 contro tutti gli alti monti, contro tutti i colli elevati, 15 contro ogni torre eccelsa, contro ogni muro inaccessibile, 16 contro tutte le navi di Tarsis e contro tutte le imbarcazioni di lusso. 17 Sarà piegato lorgoglio degli uomini, sarà abbassata lalterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno […]
2Cor 10,15-18
15 Né ci vantiamo indebitamente di fatiche altrui, ma abbiamo la speranza, col crescere della vostra fede, di crescere ancora nella vostra considerazione, secondo la nostra misura, 16 per evangelizzare le regioni più lontane della vostra, senza vantarci alla maniera degli altri delle cose già fatte da altri. 17 Pertanto chi si vanta, si vanti nel Signore; 18 perché non colui che si raccomanda da sé viene approvato, ma colui che il Signore raccomanda.
Rm 15,17-21
17 Questo è in realtà il mio vanto in Gesù Cristo di fronte a Dio; 18 non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani allobbedienza, con parole e opere, 19con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito. Così da Gerusalemme e dintorni fino allIlliria, ho portato a termine la predicazione del vangelo di Cristo. 20 Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunziare il vangelo se non dove ancora non era giunto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui, 21 ma come sta scritto: Lo vedranno coloro ai quali non era stato annunziato e coloro che non ne avevano udito parlare, comprenderanno.