LUMEN CHRISTI B9
L’Enciclica Dominum et vivificantem (I)
Non è una esposizione classica della dottrina, ma una meditazione teologica, che segue il proprio cammino, con grande libertà.
Ritorna sugli stessi testi della Sacra Scrittura per approfondirli.
Segue uno schema storico:
- riprende sempre la storia della salvezza per scoprirvi la presenza attiva dello Spirito Santo.
- Si ispira ai testi del Concilio; anch’essi sono incentrati sulla storia della salvezza: sulla Chiesa, sulla Sacra Scrittura.
- fissa l’attenzione su un punto di .riferimento preciso: il passaggio dal secondo al terzo Millennio.
- il testo-chiave della prima parte: “Vi manderò un altro Consolatore”.
Gal 4,4-7: la missione del Figlio: visibile; egli si inserisce nella nostra storia per farne oggettivamente parte.
La missione dello Spirito: è invisibile e non si colloca in uno spazio particolare; egli invece agisce nella nostra storia, interiormente.
1 – La personalità dello Spirito Santo
È l’Amore-Persona; il Dono-Persona.
- L’Amore
DV n.10: è il soffio d’amore che unisce il Padre e il Figlio.
Rm 8,14-17: Come lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio, così egli ci riconduce al Padre e al Figlio.
- Il Dono
DV n. 10: in realtà questo dono e questo amore sono la terza Persona della Trinità: non un dono di Dio, ma Dio come dono.
2 – Il Dio senza volto
Mentre il Figlio è “la visibilità del Padre” (Chi vede me vede il Padre), lo Spirito è conosciuto da noi quale dono mandato invisibilmente.
Gv 14, 15-17: sarà un altro Consolatore
Egli però si manifesta attraverso le sue azioni, le quali vengono descritte per mezzo di simboli. Sono simboli che non presentano una forma precisa.
- Il soffio (il vento: ruah, pneuma, spiritus): simbolo della libertà e della forza creatrice.
Tale soffio però agisce senza violenza (1 Re 19,9-14). - L’acqua viva
Gv 7,37-39: un testo fondamentale citato spesso dall’enciclica
DV n.1:
- Il fuoco della purificazione totale
- L’unzione, simbolo della forza interiore e dell’adattabilità a tutte le situazioni.
Lo spirito si contrappone alla carne.
Passi Scritturistici
Gal 4,4-7
4Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, 5per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. 6E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre! 7Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, sei anche erede per volontà di Dio.
DV n.10
Nella sua vita intima Dio «è amore», amore essenziale, comune alle tre divine Persone: amore personale è lo Spirito Santo, come Spirito del Padre e del Figlio. Per questo, egli «scruta le profondità di Dio», come amore-dono increato. Si può dire che nello Spirito Santo la vita intima del Dio uno e trino si fa tutta dono, scambio di reciproco amore tra le divine Persone, e che per lo Spirito Santo Dio «esiste» a modo di dono. È lo Spirito Santo l’espressione personale di un tale donarsi, di questo essere-amore. È Persona-amore. È Persona-dono. Abbiamo qui una ricchezza insondabile della realtà e un approfondimento ineffabile del concetto di persona in Dio, che solo la Rivelazione ci fa conoscere.
Rm 8,14-17
14Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. 15E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». 16Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. 17E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria.
DV n. 10
Al tempo stesso, lo Spirito Santo, in quanto consostanziale al Padre e al Figlio nella divinità, è amore e dono (increato), da cui deriva come da fonte (fons vivus) ogni elargizione nei riguardi delle creature (dono creato): la donazione dell’esistenza a tutte le cose mediante la creazione. la donazione della grazia agli uomini mediante l’intera economia della salvezza. Come scrive l’apostolo Paolo: «L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che ci è stato dato».
Gv 14, 15-17
15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. 16Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.
1 Re 19,9-14
9Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco il Signore gli disse: «Che fai qui, Elia?». 10Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita». 11Gli fu detto: «Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore». Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. 12Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. 13Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: «Che fai qui, Elia?». 14Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita».
Gv 7,37-39
37Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù levatosi in piedi esclamò ad alta voce: «Chi ha sete venga a me e beva 38chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno». 39Questo egli disse riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non c’era ancora lo Spirito, perché Gesù non era stato ancora glorificato.
DV n.1
Sono parole che la Chiesa riceve dalla fonte stessa della sua fede, Gesù Cristo. Difatti, secondo il Vangelo di Giovanni, lo Spirito Santo è donato a noi con la nuova vita, come annuncia e promette Gesù il grande giorno della festa dei Tabernacoli: «Chi ha sete venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno».E l’evangelista spiega: «Questo egli disse riferendosi allo Spirito, che avrebbero ricevuto i credenti in lui». È la stessa similitudine dell’acqua usata da Gesù nel colloquio con la Samaritana, quando parla della «sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» e nel colloquio con Nicodemo, quando annuncia la necessità di una nuova nascita «dall’acqua e dallo Spirito» per «entrare nel Regno di Dio». La Chiesa, pertanto, istruita dalla parola di Cristo, attingendo all’esperienza della Pentecoste ed alla propria storia apostolica, proclama sin dall’inizio la sua fede nello Spirito Santo come in colui che dà la vita, colui nel quale l’imperscrutabile Dio uno e trino si comunica agli uomini costituendo in essi la sorgente della vita eterna.