LUMEN CHRISTI B69

Riprendiamo adesso due testi del libro della Sapienza che ci daranno l’avvio per una meditazione sul senso del Dio vivente:

Sap 1,12-16; Sap2,22-24: Dio è vita e ci ha fatti per la vita eterna, ma già chi sta alla sua presenza sperimenta che egli è la sorgente della vita e protegge la nostra vita.
Ne è testimone il libro di Daniele, in cui appare contemporaneamente che Dio protegge i suoi fedeli e che è il Dio anche dei pagani:
Dan 6,21-28: è proprio del Dio della Rivelazione essere sempre attento alla vita del Popolo eletto e di ogni fedele. Nell”esperienza stessa della protezione divina, diventa più forte la convinzione che la vita dell’uomo è partecipazione della vita divina: al desiderio dell’uomo teso verso il possesso della vita vera, risponde il dono di Dio che partecipa la propria vita.
Sal 41,1-9: l’aspirazione alla vita riguarda in realtà i vari livelli della vita umana: vita corporale, intellettuale, spirituale. Bisogna quindi dare la precedenza al livello spirituale e soprannaturale; ciò implica l’esercizio della preghiera grazie alla quale ci distacchiamo dall’impulso vitale immediato per aspirare a Dio e prendiamo coscienza del nostro desiderio più fondamentale.
Sal 62: la vita di preghiera richiede sempre un’applicazione sincera ma senza tensione alle realtà spirituali. I tempi di silenzio e di preghiera formale vanno ricercati edesiderati.
– Quando negli ultimi secoli dell’Antica Alleanza, i Saggi d’Israele meditano sull’azione del Dio vivente nel mondo e in noi, percepiscono che la vita divina, prima di comunicarsi al di fuori, è una realtà interiore a Dio stesso. In tal modo ritroviamo la nostra meditazione sul libro della Sapienza.
Sap 7,22-30: nei saggi tale senso della sapienza divina implica che la loro conoscenza di Dio non siia mai separata dalla loro vita di preghiera né dalla loro contemplazione dell’azione di Dio nel mondo.
In realtà la vita sapienziale è vita di contemplazione a partire sia dalla vita interiore sia dall’impegno nel mondo.
– Nel Nuovo Testamento, la partecipazione alla vita di Dio si manifesta come partecipazione al mistero del Verbo incarnato. In lui, viene rinnovata tutta la ricchezza della rivelazione dei libri sapienziali, attraverso l’umanità visibile di Cristo che diventa il canale della vita divina.
1Gv 1,1-4: come dice lo stesso vangelo di Giovanni: “In lui era la vita”.
Questa vita si manifesterà pienamente solo nella risurrezione di Cristo, quando Gesù diventerà spirito datore di vita, vale a dire: quando il suo corpo glorificato diventa strumento universale della comunicazione di vita divina.
1Cor 15,44-50:a noi questa vita divina giunge mediante il dono dello Spirito, il quale non è altro che la vita divina comunicata dallo stesso Spirito Persona-amore, Spirito del Padre e Spirito di Cristo.
Veni Sancte Spiritus


Passi Scritturistici

Sap 1,12-16
12Non provocate la morte con gli errori della vostra vita,
non attiratevi la rovina con le opere delle vostre mani,
13perché Dio non ha creato la morte
e non gode per la rovina dei viventi.
14Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza;
le creature del mondo sono sane,
in esse non c’è veleno di morte,
né gli inferi regnano sulla terra,
15perché la giustizia è immortale.
16Gli empi invocano su di sé la morte
con gesti e con parole,
ritenendola amica si consumano per essa
e con essa concludono alleanza,
perché son degni di appartenerle.

Sap 2,22-24
22Non conoscono i segreti di Dio;
non sperano salario per la santità
né credono alla ricompensa delle anime pure.
23Sì, Dio ha creato l’uomo per l’immortalità;
lo fece a immagine della propria natura.
24Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo;
e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.

Dan 6,21-28
21Quando fu vicino, chiamò: «Daniele, servo del Dio vivente, il tuo Dio che tu servi con perseveranza ti ha potuto salvare dai leoni?». 22Daniele rispose: «Re, vivi per sempre. 23Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso le fauci dei leoni ed essi non mi hanno fatto alcun male, perché sono stato trovato innocente davanti a lui; ma neppure contro di te, o re, ho commesso alcun male».
24Il re fu pieno di gioia e comandò che Daniele fosse tirato fuori dalla fossa. Appena uscito, non si riscontrò in lui lesione alcuna, poiché egli aveva confidato nel suo Dio. 25Quindi, per ordine del re, fatti venire quegli uomini che avevano accusato Daniele, furono gettati nella fossa dei leoni insieme con i figli e le mogli. Non erano ancor giunti al fondo della fossa, che i leoni furono loro addosso e stritolarono tutte le loro ossa.
26Allora il re Dario scrisse a tutti i popoli, nazioni e lingue, che abitano tutta la terra: «Pace e prosperità. 27Per mio comando viene promulgato questo decreto: In tutto l’impero a me soggetto si onori e si tema il Dio di Daniele,
perché egli è il Dio vivente,
che dura in eterno;
il suo regno è tale che non sarà mai distrutto
e il suo dominio non conosce fine.
28Egli salva e libera,
fa prodigi e miracoli in cielo e in terra:
egli ha liberato Daniele dalle fauci dei leoni».

Sal 41,1-9
1Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2Beato l’uomo che ha cura del debole,
nel giorno della sventura il Signore lo libera.
3Veglierà su di lui il Signore,
lo farà vivere beato sulla terra,
non lo abbandonerà alle brame dei nemici.
4Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore;
gli darai sollievo nella sua malattia.
5Io ho detto: «Pietà di me, Signore;
risanami, contro di te ho peccato».
6I nemici mi augurano il male:
«Quando morirà e perirà il suo nome?».
7Chi viene a visitarmi dice il falso,
il suo cuore accumula malizia
e uscito fuori sparla.
8Contro di me sussurrano insieme i miei nemici,
contro di me pensano il male:
9«Un morbo maligno su di lui si è abbattuto,
da dove si è steso non potrà rialzarsi».

Sal 62
1Al maestro del coro. Su «Iduthun». Salmo. Di Davide.
2Solo in Dio riposa l’anima mia;
da lui la mia salvezza.
3Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
4Fino a quando vi scaglierete contro un uomo,
per abbatterlo tutti insieme,
come muro cadente,
come recinto che crolla?
5Tramano solo di precipitarlo dall’alto,
si compiacciono della menzogna.
Con la bocca benedicono,
e maledicono nel loro cuore.
6Solo in Dio riposa l’anima mia,
da lui la mia speranza.
7Lui solo è mia rupe e mia salvezza,
mia roccia di difesa: non potrò vacillare.
8In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;
il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.
9Confida sempre in lui, o popolo,
davanti a lui effondi il tuo cuore,
nostro rifugio è Dio.
10Sì, sono un soffio i figli di Adamo,
una menzogna tutti gli uomini,
insieme, sulla bilancia, sono meno di un soffio.
11Non confidate nella violenza,
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
non attaccate il cuore.
12Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
il potere appartiene a Dio,
tua, Signore, è la grazia;
13secondo le sue opere
tu ripaghi ogni uomo.

Sap 7,22-30
22In essa c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
mobile, penetrante, senza macchia,
terso, inoffensivo, amante del bene, acuto,
23libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, senz’affanni,
onnipotente, onniveggente
e che pervade tutti gli spiriti
intelligenti, puri, sottilissimi.
24La sapienza è il più agile di tutti i moti;
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
25E’ un’emanazione della potenza di Dio,
un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente,
per questo nulla di contaminato in essa s’infiltra.
26E’ un riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e un’immagine della sua bontà.
27Sebbene unica, essa può tutto;
pur rimanendo in se stessa, tutto rinnova
e attraverso le età entrando nelle anime sante,
forma amici di Dio e profeti.
28Nulla infatti Dio ama se non chi vive con la sapienza.
29Essa in realtà è più bella del sole
e supera ogni costellazione di astri;
paragonata alla luce, risulta superiore;
30a questa, infatti, succede la notte,
ma contro la sapienza la malvagità non può prevalere.

1Gv 1,1-4
1Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita 2(poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), 3quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. 4Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.

1Cor 15,44-50
44[…] si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale.
Se c’è un corpo animale, vi è anche un corpo spirituale, poiché sta scritto che 45il primo uomo, Adamo, divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita. 46Non vi fu prima il corpo spirituale, ma quello animale, e poi lo spirituale. 47Il primo uomo tratto dalla terra è di terra, il secondo uomo viene dal cielo. 48Quale è l’uomo fatto di terra, così sono quelli di terra; ma quale il celeste, così anche i celesti. 49E come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste. 50Questo vi dico, o fratelli: la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio, né ciò che è corruttibile può ereditare l’incorruttibilità.